Pagare per inquinare: la fragile etica della compensazione

compensare: schema CO2

Compensare pagando, e continuare a inquinare. Quanto e’ fragile il nostro concetto di etica?

Compensare. Il pagamento per le emissioni di carbonio nasce da un’idea semplice e ambiziosa: dare un prezzo all’aria che respiriamo. È un tentativo umano di ricreare un equilibrio là dove l’industria ha scompensato la natura. Chi inquina, paga. E quel denaro, almeno in teoria, serve a finanziare progetti che assorbono anidride carbonica.

L’idea ha radici nel concetto di responsabilità: se produci un danno, devi almeno provare a ripararlo. Così sono nati i crediti di carbonio, piccole unità simboliche che misurano la CO₂ evitata o catturata. Cosi’ un credito di carbonio (o carbon credit) si manifesta sotto forma di certificato attestante CO2 non emessa o assorbita grazie ad un non meglio specificato progetto di tutela ambientale.

I crediti di carbonio

Quindi i crediti di carbonio sono dei certificati. Questi certificati sono prodotti attraverso progetti che dimostrano di ridurre o rimuovere le emissioni. Esempi sono riforestazione, produzione di energie rinnovabili e agricoltura sostenibile.  

Chi li compra? Chi ha necessità di compensare le proprie emissioni. Funziona cosi: un credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2. Se emetto 100 tonnellate, compro 100 crediti così il bilancio e’ a zero.  Facile no? È una forma di compromesso, un modo per far pace con la Terra, o forse solo con la propria coscienza…..ma non e’  tutto oro quel che luccica!!!!

La Coscienza

L’aspetto della coscienza e’ stato oggetto di attenzione da parte di diversi filosofi ed ecologisti. A tal proposito, il filosofo americano Michael Sandel  sostiene che l’utilizzo della compensazione delle emissioni di carbonio gioca sul senso di colpa. Laddove questo si attiva nell’essere umano, la soluzione compensazione ha successo. Peccato che, indirettamente, essa legittimi l’inquinamento.

https://www.ted.com/talks/michael_sandel_the_tyranny_of_merit?language=it

La compensazione e’ sicuramente un sistema che crea nuove forme di mercato. Il problema è che genera la convinzione che basti pagare per essere assolti dalla responsabilità dell’inquinamento stesso.  La docente universitaria presso The Open University (UK) Helen Yanacopulos sostiene che nel creare un nuovo mercato sfruttando un problema ambientale, non sono stati considerati i confini morali. Cosa intende dire esattamente?

La Mercificazione

La mercificazione di un bene ne modifica la sua stessa visione e lo colloca in un luogo diverso. Nell’immaginario collettivo, le emissioni di carbonio rappresentano un problema che nasce in un contesto ambientale. Divenda quindi un problema morale. La sua mercificazione lo sposta da una dimensione morale a una economica. Ecco quindi i confini morali superati e non considerati. La creazione del mercato delle quote di inquinamento e la loro mercificazione, dimostra come l’atmosfera sia vissuta da noi esseri umani come qualcosa di lontano, piuttosto che l’ambiente in cui viviamo! 

L’Etica e la sua Fragilità 

Perche’ parlare della fragilità della nostra etica? Perché questi meccanismi rivelano quanto spesso la nostra etica sia condizionata da convenienze economiche, da soluzioni rapide, o dal desiderio di apparire virtuosi più che di esserlo davvero.

Spesso desideriamo solo alleggerire la coscienza uitlizzando una forma di transizione che ci permette di non cambiare le nostre abitudini. La fragilità sta proprio qui: nel fatto che la nostra etica, anziché guidare i gesti, viene negoziata, contabilizzata, e talvolta venduta al miglior offerente.

Compensare in pratica

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Si prenda, ad esempio, la compensazione delle emissioni di carbonio legate ai voli proposta da molte compagnie aeree: l’utente, attraverso un pagamento in denaro, trasferisce la responsabilità della riduzione delle emissioni ad altri. Questi altri sono aziende specifiche che si occupano di finanziare progetti che mirano a ridurre o assorbire l’anidride carbonica. Oltre a programmi di efficienza energetica, riforestazione e utilizzo di energia pulita, si aggiungono benefici legati a salute e istruzione nei paesi in via di sviluppo. Le compagnie aeree sono tra i maggiori finanziatori di progetti climatici globali in paesi in fase di sviluppo.

Questo le caratterizza e le colloca come aziende del Nord del Mondo (cosiddetti paesi sviluppati) impegnate nel cambiamento climatico e nello sviluppo per il Sud del Mondo (cosiddetti paesi in via di sviluppo); identifica persone comodamente sedute in viaggio, che aiutano la natura e le popolazioni che ne hanno bisogno. Ciò ha un impatto rilevante nell’immaginario collettivo. Gli esseri umani e le aziende si spostano, abbandonando la figura di inquinatori per collocarsi in quella di benefattori.

volo Pagare per inquinare: la fragile etica della compensazione
Foto di Alessandra Gentili

 

Ma lo sono realmente? Vi siete mai chiesti quale sia il prezzo nascosto da pagare per questa soluzione? e, soprattutto, vi siete mai chiesti se il Sud del Mondo sia d’accordo? 

 

Seguiteci nell’articolo di domani per scoprire cosa accade. Nel frattempo lasciate la vostra opinione e condividete le vostre esperienze qui.

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Alessandra Gentili

Mi chiamo Alessandra e da molti anni mi dedico con passione all’ecologia e all’ambiente. Un nuovo percorso mi affascina da qualche anno: l’analisi dei dati. Questa disciplina ha il potere di sconvolgere punti di vista e certezze, mettendoci di fronte a verità che non si possono ignorare. Data Driven e Data Storytelling sono la mia nuova passione.

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Mi chiamo Alessandra e da molti anni mi dedico con passione all’ecologia e all’ambiente. Un nuovo percorso mi affascina da qualche anno: l’analisi dei dati. Questa disciplina ha il potere di sconvolgere punti di vista e certezze, mettendoci di fronte a verità che non si possono ignorare. Data Driven e Data Storytelling sono la mia nuova passione.

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