Arrangiarsi come forma d’Arte

arrangiarsi: disegno di una casa fatta con materiali di riciclo

La sostenibilita nell’arte di arrangiarsi

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Arrangiarsi: ci sono persone che non scelgono la sostenibilità, la abitano. Ogni giorno, senza etichette, senza proclami. Hanno poco, a volte pochissimo, e per questo ogni oggetto viene fatto durare, ogni gesto ha il peso del necessario. Una donna anziana, nel cortile di una casa popolare, usa un ombrello rotto come stendino. Lo tiene aperto al contrario, le mollette agganciate alle stecche. Il bucato gira nel vento, come fiori appesi. È un’invenzione semplice, fragile, eppure perfetta. Molte persone improvvisano, senza sapere che e’ una grande forma creativa.

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L’Arte di arrangiarsi Vijay Kumar per Unsplash

C’è chi prepara la cena con quello che trova: pane vecchio, due patate da pelare con attenzione, una cipolla da sfruttare fino in fondo. Ne esce una zuppa calda, profumata, che riempie la stanza. Non si parla di “lotta allo spreco”, ma di sopravvivenza quotidiana. Non è un progetto ecologico, è solo cena.

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Un uomo costruisce la sua casa con materiali di scarto. Lamiere, legno, vetri trovati qua e là. Le finestre sono tutte diverse, i muri non seguono un disegno preciso, ma dentro c’è ordine. Ogni cosa è al suo posto, ogni cosa ha una storia. Niente è nuovo, ma tutto funziona. Nessuno parlerebbe lì di bioedilizia, eppure quella casa riutilizza tutto, vive con l’essenziale.

Chi vive con poco sa quanto vale una bottiglia, una cassetta, un chiodo. Nulla si butta subito, prima si ripara, si reinventa. E quando non si può fare da soli, si chiede. Si chiede aiuto. Si scambiano oggetti, ma anche tempo, gesti, parole. È un’economia fatta di vicinanza, non di acquisti.

Non c’è nulla di romantico nella povertà, eppure c’è una forma di resistenza che ha in sé una lezione profonda. Queste persone riducono l’impatto ambientale senza calcolarlo, senza nominarlo. Lo fanno perché devono. E forse, proprio per questo, possiamo ascoltarle. Non per idealizzarle, ma per capire. Per imparare a usare meglio ciò che abbiamo. Per smettere di sprecare ciò che per altri è già troppo prezioso.

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Alessandra Gentili

Mi chiamo Alessandra e da molti anni mi dedico con passione all’ecologia e all’ambiente. Un nuovo percorso mi affascina da qualche anno: l’analisi dei dati. Questa disciplina ha il potere di sconvolgere punti di vista e certezze, mettendoci di fronte a verità che non si possono ignorare. Data Driven e Data Storytelling sono la mia nuova passione.

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Mi chiamo Alessandra e da molti anni mi dedico con passione all’ecologia e all’ambiente. Un nuovo percorso mi affascina da qualche anno: l’analisi dei dati. Questa disciplina ha il potere di sconvolgere punti di vista e certezze, mettendoci di fronte a verità che non si possono ignorare. Data Driven e Data Storytelling sono la mia nuova passione.

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