Una mappa del vicinato: e se la sostenibilità partisse da qui?
Hai mai pensato di creare una mappa in cui inserire tutto il potenziale del tuo quartiere?
Una Mappa. La mia considerazione parte un po’ per caso un po’ per gioco, una mattina durante una passeggiata lenta. Non mi capita spesso di camminare lentamente e, nel farlo, ho visto un mondo nuovo, pieno di particolari che difficilmente possono essere notati quando si va di corsa.
Cosi’ ho visto una panchina che vedo tutti i giorni, ma mai avevo notato la scritta incisa sopra: “Prenditi del tempo”. Ho notato anche diverse buste con dentro delle mele, appese lungo la staccionata di un centro anziani. Erano state raccolte ed erano tante, così le hanno messe a disposizione dei passanti. Una bacheca a forma di casetta era a disposizione per mettere degli annunci tipo “Offro lezioni di cucito, cerco compagnia per passeggiate”, e sotto aveva un contenitore per lo scambio libero dei libri. Poco piu’ avanti un negozio ha attirato la mia attenzione perche’ fuori aveva una ciotola con l’acqua per gli animali.
La mappa
A questo punto la mia mente ha immaginato una mappa, la mappa del quartiere. Non una grande rivoluzione, una semplice mappa con indicazioni, disegni, nomi e tutto ciò che serve per capire chi puo’ fare cosa. Così mi sono chiesta “e se la sostenibilità partisse da qui?” Non dai numeri, non dalle agende ONU, ma dal gesto quieto di qualcuno che mette a disposizione ciò che ha?
Ho deciso allora di creare una mappa del mio vicinato. E’ ancora un foglio bianco appeso in cucina, con piccoli appunti scritti a penna.
✔ Il negozio che vende prodotti sfusi a tre isolati da casa
✔ Il parco dove fanno corsi di compostaggio
✔ Il cassettone di legno da cui puoi prendere libri e lasciarne altri
✔ Il signore con il cane che regala limoni del suo terrazzo
✔ La panettiera che non ti dà il sacchetto, a meno che tu non lo chieda
Non deve essere perfetta
È una mappa imperfetta, piena di macchie di tè e cancellature. Ma mi tiene ancorata. Quando tutto sembra impossibile da risolvere, la crisi climatica, le guerre, la plastica ovunque, sento la necessità di qualcosa che mi faccia sentire che e’ ancora possibile fare qualcosa. Anche solo conoscere chi mi abita accanto.
Cosi’ non servono app, ne’ progetti europei. Serve gentilezza e concretezza. Prova anche tu: esci e cammina. Guarda in alto, leggi i cartelli, fermati a parlare. Fai la tua mappa. Forse non salverà il mondo, ma potrebbe restituire senso al luogo. Che è il primo passo, sempre, per prendersene cura.
E ricordiamolo, sempre:
” il futuro inizia da una condivisione”.
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