Terra: quando la proteggiamo, qualcosa dentro di noi guarisce!
Perche’ si guarisce, se si protegge la Terra?
Proteggere la Terra: ci sono immagini che ci entrano dentro e sostano nel nostro cuore. Quando vediamo immagini come quelle di una tartaruga intrappolata nella plastica, un uccello che non può più volare perché le ali sono intrise di petrolio sversato da una nave, o quello che prima era un bosco ridotto in cenere, possiamo pensare che non accada nulla dentro di noi. Ma non e’ così.
Quando attraversiamo una strada alberata ogni giorno, poi un albero viene tagliato, quell’albero ci mancherà anche se non lo avevamo mai salutato. Non è solo tristezza: è qualcosa di più profondo. È un legame invisibile che si spezza. E lo sentiamo, anche se a volte non sappiamo come chiamarlo.
https://youtu.be/INs8O2uyjMw?feature=shared
Eco-ansia: un dolore moderno ma reale
L’Eco-ansia non è una malattia, perlomeno non ancora. È un’emozione, che sta invadendo silenziosamente lo stato d’animo in cui siamo immersi. E’ li’ sullo sfondo, si nutre delle preoccupazioni, del costante senso di urgenza e paura per quello che stiamo vivendo. Colpisce soprattutto i più giovani, che guardando al futuro non riescono a distinguere delle immagini nitide. Non serve essere attivisti per provare queste emozioni. Basta guardarsi dentro.
La paralisi emotiva
Ci hanno insegnato che dobbiamo fare la raccolta differenziata, non prendere l’aereo, comprare meno. Ma non ci hanno detto cosa fare quando veniamo sopraffatti dal senso di colpa per non fare abbastanza. D’altronde, come fare per capire quele sia la cosa giusta, come reagire all’interno di in un sistema che sembra troppo grande per essere cambiato? Così a volte si spegne qualcosa. E si smette di sentire. Ma forse, proprio in quel momento, può nascere la scintilla dove sembra non esserci soluzione.
Riconoscere le emozioni per agire meglio
Le emozioni che proviamo davanti alla crisi climatica sono legittime, e possono essere utili. Possono spingerci a cercare altri come noi, a creare gruppi e a cambiare dalle piccole cose. Ad esempio piantare un albero, sostenere un progetto, sensibilizzare gli amici. Lentamente si puo’ dare un nome al dolore e trasformarlo in un gesto di cura.
Così ricordiamo che non siamo separati. Che quando distruggiamo il mondo, ci facciamo male da soli. Ma vale anche il contrario: quando lo ascoltiamo, quando lo proteggiamo, qualcosa dentro di noi guarisce.
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