Le pere ammaccate: una bellezza nascosta
C’era una volta una cesta di frutta dimenticata dove si nascondevano delle pere brutte e mollicce.
Era lì, sul tavolo di legno massiccio, sotto la finestra che guardava il cortile. Qualche mela aveva la buccia macchiata, le pere erano molli in punta, e le susine cominciavano a cedere alla dolcezza della maturazione.
Oggi la butteremmo. Senza pensarci troppo. Allora, no.
Era il tempo in cui le cose si guardavano con occhi diversi. Le nonne non cercavano la perfezione nei colori lucidi della buccia, ma nelle possibilità nascoste dentro ogni difetto.
Ogni frutto, anche il più brutto, era una promessa. Una composta, un dolce al cucchiaio, una merenda semplice e vera.
🍐 La ricetta della composta contadina
Non esisteva una bilancia, né una regola precisa. Solo gesti imparati guardando, facendo, sbagliando.
Si prendeva la frutta troppo matura, si tagliavano via le parti rovinate con cura — senza sprecare nulla.
Poi si metteva tutto in una pentola di rame o di alluminio pesante, con un po’ d’acqua, succo di limone per evitare che annerisse, e magari qualche cucchiaio di zucchero grezzo, se serviva.
A volte ci si aggiungeva una scorzetta d’arancia secca, oppure un rametto di rosmarino. Sì, proprio il rosmarino. Perché in campagna si osava, e la cucina non era mai uguale a se stessa.
Si lasciava cuocere piano, a fuoco basso, fino a quando la frutta non si arrendeva e diventava crema. Il profumo invadeva la casa. Un profumo che oggi ci manca.
Poi, se c’erano barattoli puliti, si metteva via. Altrimenti si mangiava ancora tiepida, spalmata sul pane vecchio appena tostato.

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Questa è la sostenibilità che non fa rumore.
Quella che nasce dal rispetto per ciò che si ha, dal rifiuto dello spreco, dalla capacità di vedere valore dove gli altri vedono rifiuto.
Oggi tutto deve essere bello, lucido, confezionato.
Ma delle pere ammaccate possono insegnarci più della moda del biologico a tutti i costi.
Può ricordarci che il valore non sta nella forma, ma nella sostanza. Che ogni buccia è un invito alla gratitudine.
✨ Il futuro ha il sapore del passato
Quando prepari una composta con la frutta che altri butterebbero, stai facendo un piccolo atto di resistenza.
Stai dicendo al mondo: “Io mi ricordo. Io so quanto vale un albero. Io non spreco.”
E questo, oggi più che mai, è un gesto rivoluzionario.
Perché non è nel progresso cieco che troviamo le risposte, ma nella memoria viva di chi sapeva far durare le cose.
🍎 Prova a farla, una composta con le mele brutte. Poi raccontala. Poi condividila.
° Il futuro inizia da una condivisione °.
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