Guerrilla Gardening: quando il verde diventa un atto di resistenza
Guerrilla Gardening: Quando un Fiore è più Forte del Cemento
C’è chi lotta con le armi, chi con slogan e megafoni e chi al posto delle armi usa zappe, semi e un lancio silenzioso.
I Guerrillia Gardners piantiano nei crepacci e nell’asfalto, là dove tutto sembra spento. Questo perché un fiore puo’ essere tenace e, a volte, dire: “resisto.”
Dove nasce la guerriglia gentile
Siamo negli anni ’70, nel cuore inquieto di New York. Liz Christy guarda i lotti abbandonati dell’East Village e non riesce più a passarci davanti come se nulla fosse. Così, insieme ad altri sognatori, fonda i Green Guerrillas: entrano di notte nei terreni dimenticati e seminano ortaggi, girasoli e speranza. Nasce così il Guerrilla Gardening, un atto d’amore disobbediente, che da allora si diffonde in ogni angolo del mondo.
Quali sono gli obiettivi
I guerrilla gardeners non piantano solo per bellezza, anche se la bellezza è parte della cura. Piantano per cambiare paradigma, per cambiare punto di vista.
Restituiscono vita agli spazi abbandonati facendo tornare alla vita ambienti degradati. Un messaggio di cura dove c’era uno spazio rifiutato. Con le loro azioni di guerrilla aumentano la biodiversità urbana invitando ad una maggiore presenza gli insetti impollinatori, creando in questo modo ambienti che possano accogliere tutte le forme di vita. E intorno a questo atto di cura condivisa ci si conosce e si crea la comunità. Così una aiuola non e’ più solo un aiuola ma diventa il frutto di una condivisione di intenti , il perno intorno al quale si incontrano cuori che vanno nella stessa direzione. Protestare contro l’incuria e la cementificazione si trasforma in un atto politico artisticamente sostituito da un seme lanciato, un no detto con il sorriso e un messaggio chiaro: “qui può nascere qualcosa di meglio, prendendosene cura”
Quanti modi per protestare attraverso il gardening?
🎯 Restituire vita agli spazi abbandonati
Nel silenzio della notte, vengono posizionate delle piante nelle rotatorie trascurate, nei bordi dei marciapiedi, sotto i cavalcavia. Oppure si usano le seed bombs, palline di argilla, terra e semi che si possono lanciare anche in luoghi difficili da raggiungere.
🎯 Aumentare la biodiversità urbana
Si usano piante locali e resistenti, fiori che attirano impollinatori, erbe che arricchiscono il suolo. In alcuni progetti, si creano micro-habitat: cassette con terra buona, ciottoli, legni secchi, acqua. Piccoli mondi per piccoli ospiti.
🎯 Creare comunità
Spesso l’inizio è solitario, ma il richiamo della terra e’ molto forte. Basta che qualcuno si fermi a guardare, che i bambni vogliano aiutare o che alcuni nonni diano consigli su dove e’ meglio piantare questo o quel fiore. Nascono così gruppi di quartiere, orti condivisi, laboratori nelle scuole. La partecipazione è lenta, ma contagiosa.
🎯 Protestare col fiore in mano
Ogni volta che uno spazio si trasforma lancia un messagggio “Abbiamo scelto di agire pacificamento collaborando con la vita”. E una forma di attivismo non violento. Nessuna marcia, nessun urlo. Solo vita che insiste.
Chi siamo: reti e ispirazioni
“Siamo tanti e siamo ovunque“, dicono i gardner! Da GuerrillaGardening.org di Richard Reynolds a Londra, ai gruppi informali nei quartieri di Berlino o Barcellona. In Italia ci sono iniziative a Bologna, Milano e Palermo. Cercando su Instagram sarà possibile trovare aiuole, mani sporche e cartelli scritti a mano.
Lasciarsi coinvolgere
Non serve un permesso. Serve un motivo.
🌱 Guarda il tuo quartiere con occhi nuovi.
🌱 Raccogli semi o prepara seed bombs.
🌱 Pianifica una notte o un mattino di semina.
🌱 Invita amici, figli, sconosciuti. O fai tutto da sola, va bene lo stesso.
🌱 Torna a vedere se qualcosa è cresciuto. E se qualcuno ha aggiunto qualcosa.
Cose piccole, gesti grandi
Il Guerrilla Gardening non è solo piantare. È un modo di stare al mondo. È credere che anche i luoghi più tristi possano rinascere. Si tratta di fare qualcosa invece di aspettare. Un fiore nel cemento non risolve tutto ma è un inizio. E gli inizi, spesso, bastano.
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